Per una vita piu’ feconda

Riflessione del Priore Provinciale:  Per una vita piu’ feconda

Incontro della Provincia di Malta

con il Priore Generale Padre Alejandro Moral OSA

Martedi 23 di Maggio – 2017 

Desidero esprimere a Lei Padre Generale, sentimenti di gratitudine per la tua visita e per stasera – sono convinto che tutti noi in questi giorni, siamo stati positivamente segnati. Ringrazio pure il nostro Assistente Generale che e’ stato un fratello molto vicino in questi anni.  In questa visita abbiamo sperimentiamo la sincera fraternita’ con Lei – vincolo di comunione del nostro Ordine – ma anche il calore dell’amicizia.

 

Linee orientative di quest’ultimo triennio:  navigando in mare aperto, senza paure

 

Desidero sottolineare – il più brevemente possibile – l’ordine in cui si sono svolti alcuni aspetti concreti [criteri guida] che erano e che fanno ancora parte del percorso fatto, della visione, della direzione e del energia che ho portato avanti e coordinato durante questo ultimo triennio. Li sto presentando perché, in essi, potremmo costatare non solo quello che abbiamo raggiunto e portato a termine tutti insieme, ma anche perché in essi avremo un quadro chiaro e ampio di quello che, come Provincia, siamo realmente oggi. Sono stati tre anni di intenso lavoro! Tre anni che a mio avviso, avevano dentro una spinta [profetica] fortissima. [Va ricordato che nessun cambiamento e’ possibile senza la rinuncia a schemi obsoleti affinche’ possano aprirsi nuovi orrizonti e possibilita’ nel governo, nella vita comune, nella gestione dei beni e nella missione].

 

Ricordo bene che tre anni fa sentivo dentro di me in modo molto chiaro questo sentimento di una apertura e fioritura nuova, di sperimentare il futuro [idee, emozioni, sfide] invece del declino, e allora era nescessario [a] da evitare sempre di essere ingabbiati in una mentalita’ razionalistica del si puo’ e non si puo’ – io credo che il progetto che Dio ha su ciascuno di noi e’ come un puzzle che dobbiamo realizzare avendo la pazienza di mettere un tassello all volta; e [b] che in nessuno modo ci si puo’ attardare in un attegiamento che sa piu di manutenzione che non di autentica riqualificazione di stile e di atteggiamenti]. Ripercorrendo questi tre anni, il lavoro compiuto e le decisione presi, possono essere numerate cosi’:

 

  • Le decisione nel settore dell’educazione [l’edificio scolastico a Marsa e la scelta di un Preside Laico].
  • La nuova presenza agostinina in Bahrija.
  • Le decisione nel settore della pastorale coi giovani [nelle scuole superiori, il nuovo gruppo, modelli formativi, il gruppo vocazionale].
  • La decisione di essere piu’ presente nella nostra societa attraverso Media, Facebook, una nuova website. [non desideravo fanatismo o propaganda ma una visuale che distingue l’essenziale dall’accessorio]
  • La decisione di celebrare il Bi-Centinario della Provincia [1817 – 14 Settembre – 2017].
  • La decisione di dar inizio al cammino di santita’ del nostro confratello Grazia Cauci.
  • Le decisione riguardo alla situazione delle nostre biblioteche e degli archivi.
  • La decisione di iniziare un progetto di restauro del nostro patrimonio culturale e per la conservazione e gestione dei beni della Provincia.
  • La decisione nel settore della economia, finanze e procura.
  • La decisione di dar inizio al Progetto Dialogi Agostiniani nella vita quotidiana. [Cultura e Fede].
  • La decisione di dare un nuovo orientamento alla comunita nostra a Gozo. [ministero di accompagnamento].
  • La decisione di provvedere alloggi per una familgia di rifugiati.
  • Infine ultimamente, la decisione – approvata con una grande maggioranza il 31 di Marzo scorso – del progetto nuovo davanti il convento di Santa Rita.

 

Quesi tredici scelte – di tenuta sia ad intra sia ad extra cosi’ concorrono a delle realta’ diverse  –  erano primariamente delle priorita’ di una direzione chiara, di una grandissima laboriosa attività e di una generosa energia, che, con l’aiuto da tutti erano e lo sono ancore, i polmoni attraverso le quali la Provincia respira. Nell’adempimento di questo lavoro ho scelto [e nello stesso tempo incoraggiando i miei fratelli] di non lasciarsi frenare dalla paura e dal calcolo, dalla tentazione dello scoraggiamento e per non abituarsi a camminare entro i confini sicuri.  Alcune volte questo comporta camminare anche su strade inesplorate o scomode, ma guardando indietro, credo che eravamo coraggiosi e creativi.

 

Con questi criteri guida studiati e portati davanti dal centro, vanno riconosciute altri aspetti posittivi da parte tutti i membri della Postra provincia:

 

  • Parlo della creativa fedelta’, la passione, la dedicazione e lo slancio che investiamo nei vari ambienti in cui operiamo, nella liturgia, e in tutte le attività che produciamo. Tutto questo vale per tutti le realta’ in cui operiamo, a Malta ed a Gozo, e, naturalmente, anche nei caso dei nostri Confratelli che operano all’estero (in Cuba, in Brasile, ed in Italia).

 

  • Ci sono le diverse rami di attività nella Provincia che vanno avanti con tanta fedelta’: il Collegio, oggi in due campus, la Parrocchia, il Millennium Chapel, l’Istituto Agostiniano, il segretariato delle Missioni, la Commissione per i Laici Agostiniani. Con questi bisogna oggi aggiungere (a) la nostra nuova presenza a Bahrija (b) il nuovo gruppo dei giovani della Provincia; (c) la nuova iniziativa socio-educativa a Tarxien e (d) il modo in cui il convento di Rabat oggi e’ diventato un centro  vivo per esperienze di discernimento, incontro per i giovani, artisti, e diverse altre attivita’ culturali.

 

  • Aggiungo il programma di formazione permanente che abbiamo portato avanti mese dopo mese, insieme a dei momenti spirituale (i ritiri) e altri momenti di svago insieme.

 

  • Le pubblicazioni venuti alla luce durante questi ultimi tre anni: (a) quella per la celebrazione del bi-centenario della fondazione della Provincia (b) quella su Fra Grazia Gauci OSA; (c) i due libri per i piccoli uno su s. Agostino e l’altro su s. Rita; (d) un’ altra sulle preghiere per gli atti comuni; (e) due pubblicazioni su s. Agostino (P. Salvino Caruana); (f) due di natura storica (P. Marco Cauchi e P. Peter Paul Cachia); (g) uno di spiritualità (P. Costantino Borg). Ci sono pure la rivista Santa Rita; l’Amigos; l’annuale del Collegio e quello dell’Istituto Agostiniano, le pubblicazione delle celebrazioni liturgiche delle nostre feste e in fine la pubblicazione Vetustior Glorior sul convento di Rabat.

 

  • Da non tralasciare neanche c’e’ lo sforzo fatto per tenere informata tutti i membri della Provincia, i loro congiunti ed altri vicino alla nostra vita agostinana, attraverso la Ħolqa Bejnietna che e’ stata data in quest’anni una veste tutta moderna. [formattiva e informattiva].

 

  • Bisogna pure menzionare il nostro Facebook e la website nuova che e’ stata lanciata lo scorso mese [Maltese e Inglese]

 

  • Ci sono i membri delle Fondazione del Millennium Chaptel – Paceville, della Fondazione Soċjo-Kulturali Augustina – Valletta, e della Fondazione The Augustinian Cloister – Rabat (Malta) che ci stanno dando una mano forte nella visione di queste realta’ e nel gestire i progetti, i lavori e i beni di queste strutture. Per me tutto questo e’ una sinergia ricca di nuovi dinamismi apostolici.

 

  • E’ giusto che faccio referimento anche a tutti (a) quei nostri Confratelli che in tutto silenzio si danno da fare per non trascurare i nostri Confratelli anziani e quelli ricoverati nella Casa del Clero a B’Kara; (b) quei Confratelli che si impegnano fisicamente nel lavoro quotidiano nei nostri Conventi cosí risparmiando molti soldi per manutenzione; (c) quelli che insegnano all’Università statale di Malta, (d) quelli dedicati per il counselling, nella direzione spirituale nelle scuole pubbliche; che danno ritiri, seminars, e quelli (e) che svolgono diverse attività in gruppi ristretti attraverso live-ins e tante altre iniziative.

 

  • Infine credo che e’ stato pure d’aiuto – perlomeno credo – il mio ministero della parola, lettere provinciali, altre lettere e comunicazione (troppe forse?) attraverso il quale ho cercato sempre di tenere la nostra comunita’ Provinciale compatta, unita, aggornata, organizzata, mettendo l’occhio sull’essenza, ma piu’ di tutto aiutando tutti noi ad una testimonianza autentica e credibile, a entrare maggioramente nel mistero della chiamata, a cogliere meglio la grazia della nostra vocazione e a scoprire sempre di piu’ la profondita’ e la grandezza del dono che abbiamo ricevuto. Ho sempre creduto che senza questa unita’ le nostre esperienze, il carisma stessa possono degredarsi e svanire, perdere di vista la loro origine e il loro fine. Ecco perche’ ho sempre considerato questo ministero della parola (scritta) come un altro modo di dare servizio a tutti noi.

 

Le priorita’ da  affrontare [credo che sia possibile tracciarne quattro aspetti]

 

  • [1] La vita stessa di Agostino – come la parola del Signore Gesu’ dopo tutto – ci aiuta a cogliere la sfida di una novita’ che esige non solo accoglienza ma anche discernimento. Sappiamo che la nostra carisma, la stessa vita consacrata deve rimanere sempre in corsa, un protendersi in avanti, verso il futuro con freschezza e originalita’. [Dico questo perche’ sappiamo tutti che c’e’ sempre la tentazione di aggiustarsi tatticamente per evitare le sfide continue della conversione del cuore]. Ci aiuta l’immagine del vestito e del rattoppo [Lc 5, 36-39]: non si puo’ strappare un pezzo di stoffa da un vestito nuovo per rattoppare un vestito gia’ logoro. Cosi’ facendo si crea una tensione che sfilaccia il vecchio cosicche’ il nuovo ratroppo, in realta’, non serve a niente.

 

  • [2] In questi ultimi tre anni ho parlato e scritto tante volte che e’ necesario mantenere un orientamento spirituale e una visone che rimane sempre nuovo. In tutto il percorso che abbiamo vissuto insieme ho sempre cercato di trasmettere una apertura mentale ad immaginare modalita’ di sequela, profetica e carismatica, vissuta in schemi adeguati e, forse, inediti. E’ un rinnovamento che deve toccare e cambiare tutti aspetti della nostra vita, le strutture oltre che al cuore, se no, non porta ad un cambiamento reale e duraturo. Bisogna sempre tenere presente che una semplice forzatura, per quanto generosa, puo’ portare al rigetto. Il rigetto comporta la perdita’ di quell’effervescenza di irrinunciabile novita’ che chiede di essere non solo riconosciuta, ma vissuta fino in fondo e non certo semplicemente sopportata o subita.

 

  • [3] La contemporanea evoluzione della societa’ e delle culture – anche quella locale qui a Malta  – entrate in fase di rapidi ed estesi cambiamenti imprevisti e caotici, ha esposto anche la vita consacrata a continue sfide di aggiustamenti. Questo comporta e richiede continuamente nuove risposte e si affianca a crisi di progettualita’ storica e di profilo carismatico. Il segno di questa crisi e’ una evidente fatica. Bisogna riconoscere che in alcuni casi si tratta propriamente di incapacita’ a passare da una amministrazione ordinaria (management) ad una guida che sia all’altezza della nuova realta’ in cui bisogna giocarsi saggiamente. Non e’ un compito facile fare il salto da un semplice amministrare realta’ ben conosciute a guidare verso mete ed ideali con una convinzione che generi vera fiducia. Questo comporta non accontentarsi di mettere a punto strategie di mera sopravvivenza, ma esige la liberta’ necesaria a lanciare ‘processi’ / ‘percorsi’ come continua a ricordare Papa Francesco. [Questo – spero tanto – e’ quello che ho cercato di fare ogni giorno in questi ultimi anni ed in ogni aspetto – rendere un ministero di guida per sollecitare sempre in piu’ un reale percorso vissuto insieme alimenetanto un dinamismo di sinergia]. Solo in questa comunione di intenti sara’ possibile gestire la transizione (anche quella interna della nostra vita, perche, nonostante tutta una serie di cambiamenti, il vecchio schema istituzionale fa fatica a cedere il passo a modelli nuovi in modo deciso) con pazienza, saggezza e lungimiranza. Dico anche questo perche’ la situazione di cambiamento accelerato rischia di aggrovigliare la nostra vita, costringendola a vivere di emergenze e non di orizzonti.

 

  • [4] E’ salutare  – che in questo anno in cui stiamo celebrando il bi-centario della nostra Provincia (ma molto piu’ antica come presenza XIV secolo) – e anche necesario fermarsi per discernere la qualita’, il grado di maturazione e la fecondita’ della nostra vita. Alcune domande si pongono. La prima riguarda l’armonia e la coerenza fra le strutture, gli organismi, i ruoli, gli stili estistenti da tempo e quelli introdotti in questi anni per rispondere al presente. La seconda spinge a valutare se gli elementi di mediazione che sono oggi in eserczio nella vita conscrata, sono adeguati ad accogliere le novita piu’ evidento e a sostenere – nella metafora del vino nuovo [ Mc 2,22] che fermenta e ribolle – la sua necessaria transizione verso la piena stabilita’. Infine possiamo chiederci se quello che gustiamo e offriamo da bere e’ veramente vino nuovo, corposo e sano? O si tratta, nonostante tutte le buono intenzione e i lodevoli sforzi, di una vino annacquato per sopperire alle acide conseguenze di una vendemmia malfatta e di viti mal potate? [Ci fara’ bene , oggi, prendere cinque minuti e domandarci: Ma come via il mio cuore? E’ freddo? E’ tiepido? E’ capace anocra di ricevere il fuoco dello Spirito?]

 

Conclusione [personale]:

 

In questi ultimi tre anni, molte volte ho sentito dentro di me, che a volte sembra che la nostra vita sia quasi completamente ripiegata sulla gestione del quotidiano o su un esercizio di semplice sopravvivenza. Ero sempre vigilante che questo simile modo di affrontare la realta’ va a scapito di una vita piena di senso e capace di testimonianza profetica.  E’ vero che la continua gestione delle emergenza sempre piu’ constringenti consuma energie piu’ di quanto si pensi. Infatti ero molto attento a non essere completamente assorbito dall’arginare i problemi piuttosto che immaginare dei percorsi. Un bilancio che non e’ sempre facile!

 

Ho vissuto questi tre anni come Provinciale dando tutto il mio meglio ogni giorno, tutta la mia passione e la mia energia. Altri hanno fatto cosi’. Ogni giorno ho chiesto al Signore che il mio servizio sia sempre benedetto dalla pazienza dell’ascolto e l’accoglienza della comprensione. Sono sereno che con i miei fratelli ho vissuto una serena dinamica della fraternita’ ed erano tanti i valori vissuti e condivisi nella nostra comunita’ Provinciale. Per questo ringrazio davvero tutti.

 

In questi anni ho sentito il Signore sempre con me. Ho sentito che Lui era per me guida quotidiana per i momenti bui, e dono di gioia per gli attimi piu’ lieti. Non abbiate paura!  – E’ la risposta per non lasciarsi paralizzare dalla paura. Una delle immagini evangeliche a me piu’ care e’ quella del pastore buono: la sento molto vicina all mia fragilita’. E’ il pastore che rallenta il passo misurandolo sulla pecora gravida, ferita, stanca. Io sono oggi questa pecora un po’ fragile, alcune volte mi sono sentito un po’ stanco. [Da molti anni non ho fatto un po’ di vacanza, anche se per riposarmi non ho mai avuto bisogno di cambiare aria o di cambiare ambiente]. Ma sono rimasto sempre pieno di gioia e di sogni. Mi sono innamorato, per sempre, di questo Dio della giovinezza, della bellezza, del cammino e della ricerca. E’ da Lui che sono sentito sempre incoraggiato, guidato, illuminato, tranquillo, sospinto in avanti.

 

Infine – alcune esortazione rivolti a ciascuno di noi – con il cuore puntando ai contenuti, alla bellezza e alla qualita’:

 

  • Il nostro compito non e’ (soltanto) attrarre la gente nelle nostre comunita’, come in un porto riparato dai venti del mondo, ma stare dove le persone vivono, attenti prima di tutto ad ascolatre, a scoprire come lo Spirito ci ha gia’ preceduti, a condividere le domande, cercando di lasciarsi illuminare insieme dal Vangelo.

 

  • La solidita’ del nostro vivere non sta nelle nostre costruzioni/progetti/attivita’, ma nel tenere vivo l’esserci l’uno per l’altro, con il cuore e non per abitudne, ovunque ci tocchi andare. [La vita e’ un viaggio lungo, mai da fare in solitaria – questo e’ l’antitesi della nostra carisma – perche’ nelle nostre relazioni abita la tenda del Dio con noi. Come disse Rut a Noemi (Rut 1,16-17), cosi’ dice Dio a ciascuno di noi: “Dove tu andrai, anch’io verro’ Dove tu andrai, anche io staro’”].

 

  • La nostra Provincia – come l’Ordine – continuera’ a vivere non perche’ siamo diligenti funzionari o lavoratori, ma in quanto tutti noi teniamo lo sguardo dritto verso Dio imparando da lui la vera umanita’. Non ho formule da suggerire.  Nella nostra societa’, dove tutto e’ mercato e devo si sopprimono gli spazi del gratuito, la nostra vita religiosa deve rappresentare la rivolta’ del gratuito. La testimonianza che puo’ attirare veramente e’ quella legata ad atteggiamenti che non sono gli abituali: la generosita’, il distacco, il sacrificio, il dimenticarsi di se per occuparsi degli altri. [Dopo tutto il carisma e’ l’utopia di una visone, condivisa in modo personale e comunitario]. Questa e’ la rivolta dello spirito.

 

  • Con tutta umilta’ penso che dobbiamo ridiventare capaci di sentire ancora in noi cio’ che vi di eroico in Gesu’ [la sua vita passata in semplicita’, il suo stile semplice e diretto, improntato a indipendenza e liberta’ di spirito, franchezza di parola e imprevedibilita’ di gesti, la novita’ del suo insegnamento religioso e morale, fondato su alcuni grandi principi guida da interiorizzare, piuttosto che su rigide prescrizioni rituali da esibire] perche e’ da Lui che possiamo esperimentare davvero un cuore giooso e in un cuore rinnovato. Anche reale novita’ che viene dando spazio alla legge delle beatitudini e alla liberta’ che la novita’ del Vangelo ci porta. Questo e per me la fede umile di chi vive dentro di se’ quello che annuncia. E’ con questo fuoco dello Spirito – fra pochi giorni celebriamo la Pentecoste – che siamo chiamati a diventare sempre piu’ comunita’ di persone guidate e trasformate, piene di comprensione, persone dal cuore dilatato e dal volto gioioso.

 

Come vedo la nostra Provincia in futuro? A mio avviso la nostra Provincia ha un bellissimo sentiero pieno di speranza. Dico questo perche’ prima di tutto, ho una grande fede nel Signore – Il Signore ci e sempre fedele. Lui che chiamo quelli che Egli volle e’ sempre con noi. Secondo: vedo con ammirazione tutti noi – tutti miei fratelli. C’e tanto amore e fedelta’. C’e’ tanta audacia e fervore. C’e’ tanta esemplare testimonianza. Ci sono tanti ‘missionari’ appossionati. Molti sono le opere di carita’ compiute. Molti sono l’esperienze vivaci di rinnovamento.

 

Naturalmente c’e’ da dire anche che i temi della [a] formazione continua, [b] l’approfondimento teologico, [c] una contemplazione matura, [d] il non tralasciare aspetti fondamentali della vita comunitaria a causa di una intensificata clericalizzazione – religiosi/preti manager – della nostra vita consacrata, e in modo speciale [e] aspetti di wellbeing [per me sono dei punti focali su cui convergono altri elementi di qualita’ della nostra vita] sono urgenti e indespensibili in questa dinamica di vita feconda, e se non vengano osservati, c’e’ anche il rischio che soffocano la sostanza della nostra vita stessa. Sottolineo anche il fatto che questi temi, non sono semplici aggiustamenti di superficie e allora non si possono saltare, evitare. Si rischia altrimenti di dedicarsi a un’ evangelizzazione senza aver concretamente approfondito la propria conversione; di dedicarsi a una responsabilita’ di Chiesa, senza aver mai vissuto la vita della Chiesa, scavalcando e travolgendo i tempi.

 

In fine, desidero oggi davanti a Lei Padre Generale, ringraziare tutti i miei fratelli per la fiducia che hanno posto in me in questi anni – ho trovato in tutti sempre un consolante coraggio – infatti il percorso che abbiamo camminato insieme –  e’ merito di tutti noi. Pochi erano le delusioni e le amarezze, grande e’ stata la bonta che ho vissuto. Dentro il mio cuore ho vissuto uno straordinario viaggio. Poi’ io ho sempre creduto che uno deve essere realistico ma nello stesso tempo posittivo. In quest anni ho imparato che non basta che uno si ferma alla descrizione delle situazioni, delle problematiche ma che e’ importante vedere dietro ogni volto, ogni storia, ogni situazione un opportunita, una possiblita’. [Uno e sempre un servo inutile, si fa quel tanto che sente dentro di se o che gli e’ indicato ma poi, per il resto, ha bisogno dell’aiuto di tutti, della soliderieta e del conforto degli altri. Io questo lo trovato in tutti]. Nel mio cuore io vedo il futuro cosi’: Questa nostra amata Provincia di Malta ricca di storia e grande di cuore invece di essere in declino o stanca per i troppi anni di vita, e’ al contrario piena di vita, fantasia, feconda e dinamica. Ecco il mio grande sogno per il nostro domani: si nasce, si cresce, e si rinasce.

 

Padre Generale, nel rinnovarLe di nuovo, i piu’ vivi ringraziamenti per la tua visita nela nostra Provincia,  anche a nome di quanti hanno beneficiato della sua persona, Le chiedo di perseverare nella preghiera tutti noi. E ringrazio di cuore tutti i miei fratelli.

 

 

Padre Raymond Francalanza OSA                                                     

Priore Provinciale  – [Malta]                                                                          

23 di Maggio, 2017

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